Roncopatia
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La roncopatia cronica o russamento cronico patologico

La roncopatia cronica ha un quadro sintomatologico caratterizzato da un russare discontinuo, a volte con forte rumorosità accompagnato da disturbi della respirazione o da sonno disturbato. Nei casi più gravi sono presenti delle vere e proprie apnee notturne OSAS causa di disturbi sistemici anche gravi.

Da un punto di vista anatomico è dovuta alla perdita di tono dei muscoli del palato molle, compresi quelli dell’ugola. Il fenomeno del russamento è primariamente acustico, di intensità variabile e non sempre collegato direttamente alla gravità della situazione.

Il russamento avviene per il difficoltoso passaggio dell’aria attraverso le prime vie aeree durante il sonno, di conseguenza la vibrazione dei tessuti molli è la causa del suono caratteristico. Quando il flusso dell’aria è ostacolato da una condizione di riduzione del diametro dell’abituale via respiratoria, l’aria inspirata entra a velocità maggiore, e provoca un aumento della pressione negativa inspiratoria. A causa di cio’ la ridotta pervietà del canale aereo favorisce la roncopatia, che può essere determinata sia in caso di respirazione nasale, che orale. Infatti gli ostacoli a carico delle vie respiratorie possono essere localizzati sia nel naso, che nell’orofaringe e nell’ipofaringe (deviazione del setto, ipertrofia dei turbinati). La conseguenza è la vibrazione, nell’inspirazione, del palato molle e delle strutture vibratili.

Più sono ridotte le vie aeree più difficile diventa la respirazione durante il sonno fino a trasformarsi in apnea notturna (si smette di respirare per qualche secondo).

Le cause ed i fattori aggravanti:

  • L’età: Il progressivo rilassamento dei tessuti comporta una maggior incidenza di roncopatia.
  • Il soprappeso: L’adipe accumulato attorno alle prime vie respiratorie rende il passaggio dell’aria ancora più stretto.
  • Condizioni anatomiche particolari: Palato molle spesso, le tonsille o le adenoidi ipertrofiche possono limitare le vie respiratorie.
  • Morfologia dell’ugola: L’ipertrofia dell’ugola può limitare il flusso d’aria e aumentare le vibrazioni.
  • Difficoltà respiratoria nasale: Allergie e/o setto nasale deviato possono limitare il flusso d’aria attraverso il naso.
  • L’alcool e determinate medicine (tranquillanti) interessano il sistema nervoso centrale e causano il rilassamento estremo dei muscoli, compreso quelli in gola

Soggetti più colpiti:

  • Gli uomini
  • Le persone oltre i 40 anni
  • Gli obesi
  • persone con deviazione del setto nasale
  • Chi ha le tonsille ingrossate
  • Chi ha un’infiltrazione di grasso dietro la parete posteriore della faringe
  • Soggetti con la lingua troppo grossa
  • Pazienti con una riduzione muscolare nei tessuti del palato molle
  • Chi ha la mandibola arretrata o troppo piccola (mento sfuggente)
  • Chi ha depositi di grasso a livello del mento

Diagnosi

La diagnosi è volta a distinguere il russatore semplice dal russatore apnoico, quindi a determinare ove esiste il danno anatomico responsabile del fenomeno e a svelare l’esistenza di complicanze. Infatti l’ indagine inizia con la raccolta dettagliata della storia clinica del paziente e continua con una serie di visite ed esami strumentali.

Questi esami consistono in una visita otorinolaringoiatrica con endoscopia nasale a fibre ottiche, fibrolaringoscopia  laringea con test di Muller, visita cardiologica con ECG, visita pneumologica con spirometria, EEG, test allergologici, eventuale visita endocrinologica e dietologica.

In ogni caso l’indagine più importante, specifica e preliminare ad ogni altro accertamento per lo studio delle roncopatie, è la Polisonnografia. Questo esame consiste nella registrazione continua simile a quella dell’holter elettrocardiografico o pressorio, durante il sonno del paziente, di diversi parametri fisiologici: il flusso respiratorio nasale, il livello di saturazione dell’ossigeno del sangue, l’ECG, i movimenti respiratori toracici e addominali e l’intensità dei suoni emessi. I dati registrati su una piccola scheda magnetica saranno poi riversati su un computer, analizzati in dettaglio e refertati.

Terapie

Terapia medica

Tra i vari metodi di terapia medica sono da ricordare, in particolare, le regole igienico-sanitarie volte a ridurre i fattori che favoriscono la roncopatia quali l’alcool, il tabacco, l’uso di sonniferi, gli abusi alimentari. E’ importante ottenere una cospicua diminuzione di peso per ridurre i depositi di tessuto adiposo nelle strutture della gola mediante l’intervento di un valido dietologo competente per questo genere di pazienti. Gli unici rimedi farmacologici che mantengono una sia pur limitata efficacia sono quelli tesi a migliorare la ventilazione nasale.

Terapia chirurgica

I trattamenti hanno lo scopo di migliorare la ventilazione nasale e di correggere in modo specifico le alterazioni anatomiche connesse alla roncopatia.
L’adenoidectomia, associata o meno alla tonsillectomia, in genere è sufficiente per risolvere il problema perlomeno nei bambini.
La tonsillectomia, associata o meno ad altri interventi sul palato, è indicata anche nell’adulto in caso di tonsille voluminose e ostruenti.
La settoplastica, che consente di “riposizionare” il setto nasale deviato sulla linea mediana, rendendolo rettilineo al fine di ristabilire la pervietà nasale.
Gli interventi per ridurre il volume dei turbinati troppo congestionati ed aumentati di volume (come spesso avviene nelle riniti allergiche e/o vasomotorie).L’intervento chirurgico di elezione per la roncopatia è l’Uvulo Palato Faringo Plastica o UPPP Si tratta di un intervento piuttosto impegnativo da riservare ai casi più gravi. Viene eseguito in anestesia generale e richiede una degenza media di 8 giorni.

Terapia meccanica

L’ossigenoterapia migliora la saturazione di ossigeno ma non riduce il numero di apnee, la loro durata e l’entità della roncopatia. La maschera a pressione positiva o CPAP (Continue Positive Air Pressure) consente l’insufflazione continua di aria sotto pressione per via nasale durante la notte; è attualmente il trattamento non chirurgico più efficace per far cessare gli episodi di apnea e, a pressioni leggermente superiori, anche la roncopatia.

La Roncopatia cronica
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